Fare la maestra..

Fare la maestra oggi è considerato un lavoro di serie B,  “non fai niente” ti senti dire, “lavori mezza giornata”, “hai tante vacanze”..queste sono le espressioni che dice la gente comune..peccato che molti non sanno cosa sta dietro a quel lavorare mezza giornata, quanti quaderni e fotocopie si portano a casa, quanti fine settimana passati a correggere e programmare le lezioni e le verifiche..tempo che va oltre il tuo orario scolastico. Quello che le persone sanno meno ancora è che spesso la maestra conosce il bambino meglio dei genitori..capisce al volo se qualcosa lo preoccupa, sa se è felice o triste, si occupa dei suoi alunni come se fossero figli suoi..trascorre più tempo lei con loro di quanto oggi purtroppo non facciano le famiglie.. Penso a questo ogni volta che finisco i colloqui con i genitori, quando li vedi più smarriti dei bambini, ti dicono che “non hanno tempo”. Che significa questa espressione? Sono stanchi dopo una lunga giornata di lavoro, hanno fatto di tutto, ma non hanno tempo, per i loro figli. Lavoro da soli tre anni e quindi non ho  ancora una visione ben chiara del mondo della scuola e delle dinamiche familiari, ma quando li sento parlare così mi viene il nervoso. I bambini oggi hanno tutto, forse anche troppo, troppi giocattoli, troppi vestiti, troppi videogiochi, fanno anche troppi sport, ma hanno poco contatto con i genitori. Forse questa è la cosa che loro vorrebbero di più.. e lo si capisce ogni volta che fanno un lavoretto a scuola:”Alla mamma piacerà di certo, ho scelto il suo colore preferito” questo dicono, oppure se prendono un bel voto in un’interrogazione:”Papà sarà contento perché gli ho ripetuto tutto in macchina stamattina”. I bambini sono speciali sanno conquistarti in mille modi, con un sorriso, un grido di gioia, un’espressione buffa.. Quando per me è una giornata no, mi basta stare un’ora in classe per rilassarmi.. E non sono una di quelle tutte coccole e baci, i rimproveri e la voce grossa servono eccome..ma loro ti trasmettono una carica che è immediata. Perciò cari genitori, uomini e donne d’affari che siete impegnati 10 ore al giorno rispettate le maestrine che invece lavorano poco, perché una brava maestra è quella che bada ai vostri figli in tutti i sensi..insegna non solo quello che è importante per i libri, ma ciò che è importante per loro, infonde fiducia e sicurezza e se urla e sgrida non lo fa per piacere o per mortificare, ma perché a volte è necessario. Lei dà un po’ di sè a ciascun bambino e porta con lei un po’ dei suoi alunni..per sempre..

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5 risposte a Fare la maestra..

  1. tramedipensieri ha detto:

    Ci sono molti luoghi comuni che andrebbero veramente rivisti da entrambe le parti.
    E comunque non hai tutti i torti: questi bambini hanno tutto, troppo. E manca il meglio..

    buona giornata
    .marta

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  2. E. ha detto:

    Condivido in pieno: quante volte ho sentito quelle frasi ( e non sto a dilungarmi sulle ore che facciamo per prepararci, correggere e per attività funzione docente). In Italia il lavoro dell’insegnante è svalutato da una vulgata che ci bolla come “quelli che lavorano poco”. Non è un lavoro qualsiasi, secondo me, è una vocazione che coinvolge ogni momento della giornata e che consuma molto da un punto di vista delle energie psichiche ed emotive.
    Bambini che hanno tutto senza sforzo che si trasformano in adolescenti insicuri e giovani adulti immaturi, persone per le quali possiamo fare tanto con il nostro lavoro, mettendoci in empatia e offrendo modelli.
    Genitori dispersi che ai colloqui parlano quasi più di sé che dei figli, troppo spesso inconsapevoli di dover essere guide mature.
    Un abbraccio grande!

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  3. Stella in Cammino ha detto:

    Sorrido leggendo il tuo post, perché si capisce che questo lavoro l’hai scelto e lo svolgi per passione. Io ricordo ancora perfettamente la mia maestra delle elementari.. e la ringrazio ancora per i miei “successi” scolastici, so che sono in gran parte merito suo.. della sua bravura e del suo impegno, della sua capacità di farmi amare lo studio… erano gli anni ’70 e le “signore maestre” erano di quelle che facevano un po’ paura, ma sapevano insegnare davvero.. di quelle che fare la maestra era una vocazione, non un riempitivo..
    Perché tu hai ragione nelle tue critiche ai genitori moderni, ma ad essere onesti ci sono troppi maestri/professori che non hanno scelto questo mestiere.. gli è capitato, non hanno trovato nulla di meglio.. oppure era comodo.. lavoro sicuro, statale..
    E invece questo “lavoro” è una missione, va scelto per passione.. con la consapevolezza che è uno dei lavori più importanti che si possano svolgere e che ha un impatto sui singoli e sulla comunità.. che se lo fai bene, i tuoi studenti ti ricorderanno e ti ringrazieranno per tutta la vita.

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  4. Emanuele Cinelli ha detto:

    Bello, bello, bello, hai scritto cose chiare e giuste. Chissà mai perchè tutti quelli che dicono che i maestri (e i professori) lavorano poco invece di fare i maestri e lavorare poco anche loro fanno altri lavori? Insegno, per vocazione e per scelta, ormai da ventisei anni (quaranta se ci aggiungiamo anche l’ambito sportivo), prima solo come formatore aziendale poi (cinque anni dopo) anche come docente di scuole professionali, ne ho viste e sentite di ogni genere, in ogni caso il peggio viene dal come siamo trattati, umanamente ed economicamente, da chi amministra il sistema: da serio professionista io cerco sempre di dare il massimo e mi tengo in costante aggiornamento, però con tutta la passione che puoi avere alla fine ti fanno passare la poesia e la voglia.

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  5. Nevio Brcic ha detto:

    Grazie. Mi hai fatto commuovere. Niente lacrime ma mi hai dato un senso di gratitudine, un senso di speranza e insieme di gioia. Grazie per il tuo lavoro.
    Spero che mio figlio, 15 mesi proprio oggi, incontri delle maestre con la tua gioia di essere maestra e di insegnare.
    Seguirò volentieri il tuo Blogger.

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