Arrivi e Partenze

Io non lo so cos’è che mi prende quando entro in una stazione o vado in aeroporto,ma è come se una parte di me si accendesse da sola e io non riuscissi più a controllarmi..tanta è la voglia di salire sul primo treno o aereo e partire, andare in un posto nuovo, conoscere persone e luoghi diversi.Questa sensazione è capitata anche oggi che sono andata in aeroporto a prendere mio padre e mia sorella che tornavano da hong-kong. Sono arrivata un pò prima del loro arrivo,così ho lasciato la macchina in un posto dove non poteva stare (ma tanto siamo a catania e quindi tutto è possibile..eh eh) e sono entrata..Ho cominciato a guardare i tabelloni con gli orari degli aerei in arrivo e in partenza..e poi,visto che non posso andare da nessuna parte almeno per ora, sconfortata e avvilita ho cominciato ad osservare le persone che c’erano. Se ne vedono di tutti i tipi..come gli uomini d’affari vestiti elegantemente anche se con la giacca un pò stropicciata, con un bagaglio piccolissimo e ovviamente il telefonino in mano..sempre di fretta e con la faccia seria seria. In effetti mi sono accorta che di uomini d’affari ce ne sono di due categorie,quelli giovani con il fisico asciutto tutti sistemati e quelli un pò più grandi over sessanta,con una bella panzona..eh eh..Poi ci sono le signore con otto valigie ciascuna,borse alla mary poppins che contengono di tutto e  che sembrano un pò confuse, così mentre camminano attente a non perdere nulla, chiedono al marito o compagno il da farsi e quelli poveretti hanno delle facce già stanche prima del viaggio, stressati dalle continue lamentele o domande senza senso delle loro “amate” consorti..Una anzi due che mi hanno colpito erano delle signore con le pellicce lunghe e cagnolini al seguito, che erano davvero fuori luogo, perchè non faceva tanto freddo a mezzogiorno passato e con il tempaccio che c’era sarebbe stato meglio indossare un giubotto(perdonatemi ma le pellicce le odio proprio, quindi non sono obiettiva)..Altra categoria che mi fa impazzire sono i coatti come li chiamano a Roma (zaurdi qui a catania!!). Uno mi ha davvero lasciata senza parole, era un ragazzo, un trenttenne credo, almeno dai lineamenti del viso sembrava giovane,con un cappello alla cow-boy un giubottone bianco sbottonato, pantaloni marroni che gli stavano stretti (secondo me stava anche scomodo) sigaro in bocca e un’andatura che la si potrebbe proporre ai modelli per la prossima sfilata di Armani..eh eh che ridere. Comunque oltre a tutti questi soggetti molto singolari,nel gran via vai di gente che affollava l’aerostazione oggi,c’erano anche persone normali gente comune, poco appariscente,che mi somiglia di più. Tra loro c’era un padre che accompagnava il figlio e che ancora,nonostante l’età del ragazzo gli scappava quasi la lacrimuccia nel vederlo partire,una coppia che si teneva per mano, sembravano felici e innamorati,un gruppo di amici che scherazavo,un ragazzo che sorrideva nel leggere l’sms che gli era arrivato, le hostess con le loro belle divise e i capelli legati… una ragazza che accompagnava il suo fidanzato e che chiedeva ancora un bacio prima della partenza e tanti tanti altri..Alla fine sono arrivati i miei parenti (come li chiamo io) e me ne sono andata..Mentre ero in macchina ripensavo a tutte quelle persone,pensavo alle loro vite mi chiedevo il motivo del loro viaggio e pensavo che sarebbe piaciuto anche a me partire…Riflettendo però, in fondo la nostra e anche la mia vita è già un viaggio c’è sempre una partenza e un arrivo e ogni viso nuovo che incontriamo ogni esperienza che facciamo,ogni obiettivo che raggiungiamo è una valigia in più che portiamo con noi…La maestra delle elementari diceva sempre a mia madre che ero una bambina troppo vivace e curiosa che mi alzavo in continuazione dal banco andando a disturbare i miei compagni  di classe che invece se ne stavano buoni buoni..quindi, secondo lei, una delle cose importanti che avrei dovuto imparare a scuola era la disciplina..Ci sono riuscite le suore in otto anni a plasmare il mio carattere,tanto che quello che raccontano i miei nonni su di me e su come ero da piccola mi sembra assurdo,io mi ricordo come una bambina responsabile che stava attenta alla sorella minore quando giocava con gli altri in cortile..Eppure quando sono sola tra me e me..come oggi esce quella natura curiosa, che se ne sta dentro silenziosa, non parlo di trasgredire le regole o fare come mi pare, solo essere libera almeno di pensare ciò che voglio senza dover stare a preoccuparmi delle convenzioni sociali, fare quei finti sorrisini che gli altri si aspettano da me..Ecco perchè mi piace viaggiare, aerei e treni sono come ali che mi fanno andare lontano,sono come sogni che si realizzano,sono il cambiamento che tanto desidero,sono quell’euforia anche un pò infantile che mi prende il giorno prima..il cosiddetto “non vedo l’ora che sia domani”…Invece ora spegnerò il pc, mi metterò a letto a guardare un pò di tv…e  prima di addormentarmi dirò “non voglio che arrivi domani”..perchè mi aspetta un’intensa giornata di studio…Vi lascio con questo post sconclusionato..Buona notte a tutti..idi…:)

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8 risposte a Arrivi e Partenze

  1. johndscripts ha detto:

    Tanto sconclusionato non è, anche perché la stessa curiosità di vedere, conoscere, fare cose nuove ce l’ho anch’io, o meglio, ce l’abbiamo in tanti.
    Il viaggio è sempre una bellissima esperienza: ti prende, ti strappa dal tuo solito quotidiano e ti sbatte su di una realtà nuova, che affronti con quello che sai fare, in un senso di stupore e spaesamento, misto a eccitazione per questa nuova sfida.
    Mi viene in mente il mio viaggio di questa estate nella tua terra dove, atterrato proprio a Catania, ho trovato una realtà molto diversa dalla mia fuori dall’aeroporto.
    Intanto che programmi il tuo prossimo viaggio, ti lascio un saluto.

    A presto e buono studio
    Johnatan

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  2. Claudio Torchio ha detto:

    Bello. Mi è proprio piaciuto leggere il tuo post, avevo l’impressione di essere li a guardare il sorriso del ragazzo o le moine della coppietta. Hai dipinto con maestria un quadro emotivo che mi ha lasciato un sapore piacevole in bocca, un sapore di vita!
    Grazie, con semplicità mi hai ricordato che esiste tanto da scoprire!
    Buono studio ;-)
    Claudio

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  3. Simone ha detto:

    Provo la stessa identica cosa quando vado in aeroporto, ma anche quando vedo un camper per strada…
    Ciao, Simone

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  4. agirlwiththecat ha detto:

    In aereo non ci sono mai salita,non so se per mancanza di voglia o di opportunità.Ma treni ne ho presi tanti.A cominciare da quelli per andare a scuola.Le stazioni,specialmente quelle più affollate,stimolano la mia curiosità,la voglia di osservere,e seduta in treno potrei davvero andare dovunque,il tempo passa in fretta,tra letture,compagni e appunti di viaggio.Oggi mi chiedevo se e quando potrò un altro treno,ma il tuo post,mi ha regalato un’istantanea di viaggio….Grazie…

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  5. stupendizia ha detto:

    Il tuo racconto ha la freschezza della giovinezza…peccato che le suore ti abbiano “inqauadrato”: è il loro mestiere frenare gli slanci che possano, in qualche modo, allargare gli orizzonti. Fidati del tuo istinto, unico maestro…quello non sbaglia mai, fidati. Ciao

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  6. stupendizia ha detto:

    Indiscutibilmente ne hai fatta di strada da quel 7 maggio 2008…complimenti! Ciao.

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  7. matteo baudone ha detto:

    aeroporto.. luogo di arrivo di uomini e luogo di partenza di speranze umane…

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  8. francescopivaquellochesono ha detto:

    Adoro gli aeroporti; è come se lì dentro sia contenuto l’intero mondo. E’ affascinante.

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